Lords of Peace, Lords of War: the Master and the Terrorist in Child’s Play by David Malouf

Abstract

Questo saggio intende dimostrare come il terrorista incarni un paradigma dominatore, che esalta e giustifica il ricorso alla violenza, mentre la capacità del Maestro di creare attraverso la scrittura è in sintonia con il paradigma di partnership. La narrazione in prima persona del terrorista, paranoica, lucida e arida, e la descrizione dei suoi preparativi meticolosi (quasi religiosi) dell’omicidio vengono giustapposte alla creatività intensamente poetica del Maestro, che dà voce alla bellezza e alla poesia della vita. Questo dialogo fra due modi diversi di percepire e filtrare la realtà si costruisce intorno alla metafora dei bambini che giocano. In una “volontaria sospensione dell’incredulità”, il Maestro, come un bambino, costruisce la sua realtà immaginando i mondi che sono condivisi dai suoi lettori. Il terrorista, invece, cerca di imitare e mimare il suo Maestro pur essendo perfettamente consapevole della sua incapacità di creare come lui. La realizzazione della violenza a lungo elucubrata, che può solo annullare e distruggere ed è priva di potere, è il suo tentativo fallito di controbilanciare la sua mancanza di vera immaginazione, creativa e dialogica.

DOI: 10.17456/SIMPLE-22

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